Le Blue Channel sono Maria ed Emanuela Negri, due sorelle di origine brasiliana rispettivamente classe 1997 e 1999. La loro musica fonde generi black come urban, R&B e neo-soul con arrangiamenti minimalisti ed elettronici. The Survival of Consciousness è il loro primo album: per saperne di più ne abbiamo parlato direttamente con loro.

QUANTO VI SENTITE HYPFI? CIOÈ, FATE MUSICA TRISTE MA SIETE PERSONE FELICI?
Abbiamo anche momenti felici. In musica l’inclinazione più forte però si rivela sempre. Col tempo trovi il flusso dove si concentra il processo d’ispirazione maggiore.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL VOSTRO EP, THE SURVIVAL OF CONSCIOUSNESS, E PERCHÉ?
La più triste crediamo sia My Watery Eyes perché riflette uno stato interiore più personale

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
La più felice probabilmente è The Beat Is On. È nata con dei ragazzi di Milano che ci hanno chiesto una collaborazione. L’idea era riprendere il motivo della canzone Mr. Gorgeous and Miss Curvaceous degli Smoke City e costruirci un pezzo inedito. Ci è parsa avvincente la scelta e così abbiamo deciso di includerla nell’album.

IN CHE MODO LA VOSTRA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Perché tendiamo a volerci innovare rimanendo sonoricamente fresche.

QUALI SONO LE VOSTRE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Baby Can I Hold You di Tracy Chapman, Song for You nella versione di Donny Hathaway e Wise Man di Frank Ocean.

Ecco The Survival of Consciousness:

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Ogni giorno, UNA CANZONE TRISTE. Perché non c’è niente di meglio che ascoltare qualcosa di triste, per provare a essere un po’ più felici.

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