Negli ultimi mesi abbiamo conosciuto la musica di Disarmo, l’ultimo progetto musicale di Claudio Luisi, ascoltando i singoli Pillole 2D e Oceano. Ora è uscito In anima, il suo primo album, un racconto introspettivo e fortemente personale che vuole avvicinare il cantautorato italiano contemporaneo alle sonorità alt-soul di respiro internazionale. Ne abbiamo parlato con lui.
QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Diciamo che a volte ho bisogno di sentirmi felice anche per fare musica triste.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, IN ANIMA, E PERCHÉ?
Piombo, perché descrive la desolazione del distacco e il senso di vuoto dovuto alla mancanza improvvisa di una persona importante.
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Bro, più che felice la definirei ironica, descrive il ciclo consumistico di lavorare per acquistarsi i mezzi necessari a sostenere le condizioni di lavoro.
IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Uno degli aspetti collaterali più belli di fare musica è quello di toccare emotivamente persone che non conosci direttamente. Se la speranza è una sfumatura della felicità allora mi è successo, inaspettatamente, di trasmettere un messaggio di resilienza a persone che stanno attraversando momenti di difficoltà.
QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
The Drugs Don’t Work dei The Verve, Cold Desert dei Kings of Leon e Lover You’ve Should Come Over di Jeff Buckley
Ecco In anima:
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