Calvino è il progetto del lombardo Niccolò Lavelli, che da dieci anni (il suo esordio, l’EP Giuda, è del 2011) ci racconta storie per immagini ricche di dolcezza e malinconia. Astronave Madre è il suo nuovo album e ne abbiamo parlato con lui.
QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Non sento di fare musica triste e mi sorprende che ci sia qualcuno che inizia a scrivere con questo intento: fare musica triste penso che sia un’impresa impossibile. Se si sta vivendo un momento negativo la scrittura è pur sempre un tentativo di trasformazione. Ho sempre apprezzato quegli artisti che pur trattando temi dolorosi riuscivano a farlo con una leggerezza tale da rendere quello stesso dolore qualcosa di struggente e bellissimo allo stesso tempo.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM ASTRONAVE MADRE, E PERCHÉ?
La canzone che credo contenga la maggior dose di dolore è Gli ospedali perché è una canzone che parla di morte e dell’attrazione che a volte può suscitare. Collegandomi al discorso di prima credo che sia anche la più ballabile, almeno per me.
E INVECE QUAL È LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
La più felice credo che sia Astronave Madre perché è un momento di liberazione e di sollievo.
IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Non so bene che accezione dare alla felicità: se per felicità intendiamo qualcosa tra l’accettazione e la curiosità, la mia musica potrebbe rendere felice qualcuno che si identifica nelle cose che scrivo e che magari trova le parole che stava cercando per nominare qualcosa che sente. Anche questa potrebbe essere felicità.
QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Blue Moon di Billie Holiday, No Surprises dei Radiohead e Bene di Francesco De Gregori.
Ecco Astronave Madre:
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