Felici a metà è l’EP d’esordio di Blank, cantautrice siciliana di stanza a Milano classe 1995, che ci fa entrare nel suo mondo fatto malinconie, rotture e distacchi, un mondo che si trova a metà tra indie, trap, melodie pop e influenze urban. “Ho voluto far emergere le emozioni diverse e contrastanti che fanno parte della vita di tutti i giorni” ci racconta Elena Di Salvo, il volto dietro a Blank: ne abbiamo parlato con lei.
QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Alterno momenti felici ad altri un po’ meno, un po’ come tutti. Ascoltare musica triste mi fa sentire capita e meno sola. Anche per questo scrivo, per condividere stati d’animo con altri e sentirmi parte di qualcosa.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO EP, FELICI A METÀ, E PERCHÉ?
Isola che non c’è: a partire dal testo, che parla di una relazione finta, paragonata all’isola che non c’è, fino alla mood del brano. Tonalità minore, arrangiamento minimale, piano e voce. Non manca niente.
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
Felici a metà, che poi dà un senso a tutto l’ep. Spesso rincorriamo questo ideale di felicità, con la convinzione che dobbiamo essere sereni e soddisfatti tutto il tempo. La verità è ben diversa, siamo tutti “felici a metà”. La considero la canzone più felice dell’EP perché mi aiuta a fare pace con me stessa ed è un invito a godere delle gioie della vita, le piccole cose belle.
IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Ritorniamo alla prima risposta, per sentirsi meno soli e capiti. Non credo di avere il potere di far sentire felici persone tristi ma sicuramente la mia musica può far vedere che la tristezza è un’emozione che abbiamo tutti e non dobbiamo sopprimerla o nasconderla a tutti i costi.
QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Domandona. Ti dico le ultime aggiunte alla mia playlist sad: Mighty Die Young di Joy Oladokun, I’m not OK di H.E.R. e Arcade di Duncan Laurence.
Ecco Felici a metà:
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