Carme oggi vive a Helsinki, ma è un cantautore milanese che da sempre ha mostrato un’attitudine internazionale, non solo perché canta in inglese. Goodbyes è il suo EP d’esordio, e racconta canzone dopo canzone la fine di una storia d’amore: ne abbiamo parlato direttamente con lui.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Faccio musica triste perché è l’unico tipo di musica che dopo tutto ha senso fare e penso non ci sia una singola canzone felice nella mia Top Ten di canzoni preferite. Penso spesso alla relazione tra musica e tristezza. In generale credo che quando si soffre o ci si trova in uno stato malinconico si possa sperimentare la vita in una condizione più lucida. Solo quando sono giù mi sento bruciare davvero e mi rendo conto di essere effettivamente parte di ciò che mi circonda. Ogni espressione artistica nasce dal bisogno di liberarsi o incanalare emozioni forti che spesso non si riescono a gestire da soli. Così, il confine tra tristezza e felicità è completamente annullato. Entrambi i termini perdono significato in quanto non rappresentato più due estremi ma due entità in stretto rapporto. La tristezza causa instabilità e l’instabilità è l’unica opportunità che abbiamo di evolverci, di migliorarci e di fare buona musica e di questo dovremmo essere felici.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO EP, GOODBYES, E PERCHÉ?
La più triste tra le tristi è sicuramente Found. Ricordo di averla scritta una sera dopo essere uscito con degli amici e della gente che non conoscevo. Mi aveva appena mollato la tipa e stavo di merda. Loro continuavano a ridere, io continuavo a stare di merda. Finché qualcuno non mi chiede come sto, io spiego, rispondono che gli dispiace ma poi tornano a ridere. Nell’esagerazione del momento mi sentivo solo e totalmente incompreso e per questo ho gridato nelle note vocali del telefono di non voler essere trovato da nessuno e di essere lasciato in pace nella mia tristezza.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’EP?
Indecision è quella che ha meno a che fare con il tema principale dell’ep, parla di determinazione e indecisione. La vivo più come un incipit. L’ho scritta al ritorno da sette giorni assurdi passati con mia cugina e il suo ragazzo nella loro appartamento a Londra. In giro tutta la notte, tutte le notti. Quella settimana ha accesso qualcosa dentro di me che non si è più spento.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Ho la tendenza a cercare canzoni che quando sto male mi facciano stare ancora più male. E’ come se, ritrovando le mie emozioni nella storia di qualcun altro, riesca ad osservare da spettatore una versione parallela di quello che sto passando, iniziando inconsciamente un processo di catarsi. Penso che la musica funzioni più o meno così. La gente triste ascolta altra gente triste, si piange insieme e poi si cerca di andare avanti insieme.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Troppo poche. Love Song dei The Cure, Girl Afraid dei The Smiths e Ayala (Outro) di XXXTentacion.

Ecco Goodbyes:

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