Abbiamo sempre avuto un debole per l’Islanda e per la sua musica, una terra che emana un nonsoché di magico che contagia chiunque ci sia mai stato. Un po’ di magia è stata sicuramente assorbita anche da Elín Hall, una giovane cantante e attrice di Reykjavík che ha esordito con Með Öðrum Orðum, di cui avevamo già presentato il singolo Dalurinn. Un album raffinato e sincero che ci ha subito colpiti: ne abbiamo quindi parlato con lei.

QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Direi proprio di sì, la malinconia mi ispira sempre e penso che la musica possa portare le persone ad avere esperienze profonde che trasformano la tristezza in qualcosa di forte, bello e perfino gioioso a modo suo.

QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, MEÐ ÖÐRUM ORÐUM, E PERCHÉ?
C’è una canzone chiamata Vera eitthvað án þín o Be Something Without You. È molto schietta e dura quasi sei minuti. È lo straziante racconto di quella brutale sensazione per la quale ci si sente respinti e incapaci di rimettere insieme i cocci. Nel ritornello mi chiedo con una serie di domande come possa una persona tirare avanti quando si sente in quel modo. La canzone ha una base molto semplice, volevo fosse sincera e concreta, e che mi permettesse anche di inserire qualcosa di più sgradevole. Per questo a un certo punto inizio a imprecare e quasi a urlare. Anche se racconta solo il lato peggiore, senza speranza, e le sensazioni legate a una storia finita, ho scritto la canzone con l’intento di fare qualcosa di catartico.

E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
L’ultima canzone dell’album Ekki gleyma mér o Don’t Forget About Me, è probabilmente l’unica che può sembrare felice. Si tratta di una storia in un certo senso straziante, ma ha in sé una sensazione di sollievo assente nelle altre canzoni. È ottimista e il significato del testo è che, per quanto l’amore stia svanendo, le cose possono andare bene perché i ricordi rimangono e la vita è lunga. La felicità non è un luogo, è un percorso.

IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Voglio semplicemente scrivere musica con sincerità e raccontare storie. Voglio raccontare momenti felici e tristi, aiutare le persone a comprendere la complessità dell’essere umano nel mondo d’oggi, riferendomi a cose che le persone possono comprendere sentendosi più complete. Perché per molti aspetti siamo tutti uguali, e stiamo solo cercando di capire noi stessi e il mondo che ci circonda.

QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Ce ne sono molte, ma mi vengono in mente As the World Falls Down di David Bowie, Between the Bars di Elliot Smith e Place de la République di Coeur De Pirate

Ecco Með Öðrum Orðum:

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