Negli ultimi mesi abbiamo ascoltato tre nuovi singoli della texana Jess Williamson, con il suo folk che sempre più spesso sfocia nella psichedelia: Wind on Tin, Wind on Tin e Infinite Scroll. Sorceress, il suo quarto album, parla di esistenzialismo e magia, di relazioni, di vita e di morte. Ne abbiamo parlato direttamente con lei.
QUANTO TI SENTI HYPFI? CIOÈ, FAI MUSICA TRISTE MA SEI UNA PERSONA FELICE?
Proprio così, e sono felice anche solo di sapere che esiste una parola di questo tipo.
QUAL È LA CANZONE PIÙ TRISTE DEL TUO ALBUM, SORCERESS, E PERCHÉ?
As the Birds Are, parla di come ci si possa sentire molto soli e consumati dai rimpianti.
E QUAL È INVECE LA CANZONE PIÙ FELICE DELL’ALBUM?
Harm None, è una canzone piena di speranza sull’amore e sulle generazioni più giovani che ci porteranno ad avere un mondo migliore.
IN CHE MODO LA TUA MUSICA POTREBBE RENDERE FELICE CHI L’ASCOLTA?
Alzando il volume e cantando ad alta voce: così ti sentirai meglio.
QUALI SONO LE TUE TRE CANZONI TRISTI PREFERITE DI SEMPRE?
Baby Birch di Joanna Newsom, Seems So Long Ago, Nancy di Leonard Cohen e Sunday Morning Coming Down di Kris Kristofferson, anche se la mia versione preferita è quella di Johnny Cash.
Ecco Sorceress:
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